Le fontane

Il sistema degli acquedotti e delle relative mostre dell’acqua, venne razionalizzato nel corso del XVIII sec., attraverso la riattivazione di acquedotti risalenti all’epoca romana e che, nell’antichità, attraversavano il ciglio nord-occidentale del cratere del lago di Nemi per approvvigionare i probabili impianti residenziali nati a ridosso dell’Appia. I lavori, che si protrassero per più di un secolo, si conclusero con la costruzione delle fontane più rappresentative di Genzano, nel 1776.
L’autore della fontana di S. Sebastiano, così come delle due fontane cosiddette clementine, a capo di via Livia, è Virginio Bracci (1737-1815), figlio di Pietro Bracci noto per aver scolpito i gruppi centrali della Fontana di Trevi a Roma (1759-1762).

La Fontana di San Sebastiano

Si trova in Piazza IV Novembre e fu realizzata nel 1776.
Eretta nel 1776 e considerata da molti il cuore del paese, getta acqua da tre mascheroni in una vasca circolare sormontata da una colonna, con rilievi di pampini di vite e grappoli d’uva, che dalla base si arrampica fino alla cima.
La storia
Rispetto alla posizione attuale, la Fontana di S. Sebastiano inizialmente si trovava altrove, più spostata verso la chiesa di S. Sebastiano (oggi non più esistente). Il crescente traffico sulla Via Corriera, istituita nel 1780 fu la causa del suo spostamento nella posizione attuale.
In occasione dei lavori per lo spostamento della fontana del 1836, viene modificato il basamento, che diventa esagonale e realizzati i mascheroni, eliminata la vasca superiore, apposte le epigrafi e aggiunto il recinto esterno di colonnine in peperino. Viene, infine, eliminato lo stemma di Pio VI, papa sotto il quale si conclusero a suo tempo i lavori degli acquedotti e delle fontane, sostituito dallo stemma di Genzano.
Durante l’ultima guerra venne gravemente danneggiata la vasca originaria in peperino che sarà sostituita, insieme alle colonnine esterne, dalla attuale in travertino.
Nel 1972 è stata restaurata dall’Amministrazione comunale, come si ricorda in una delle epigrafi.
La Fontana di S. Sebastiano e le Fontane delle Clementine, più che come elementi scultorei fini se stessi, si inseriscono coscientemente all’interno del discorso urbanistico iniziato dai Cesarini a metà del XVII sec.
La fontana di San Sebastiano allude ad aspetti della storia politica ed economica della comunità di Genzano. La colonna, per esempio, è da riferirsi probabilmente allo stemma dei Cesarini o anche ai precedenti Signori di Genzano, i Colonna, per la vite, principale prodotto della terra di Genzano e per le tre lune crescenti da riferirsi a Cynthia (Diana), cui era dedicato il celebre tempio situato nel bacino del Lago di Nemi.
In particolare, nel suo posizionamento iniziale, la Fontana di S. Sebastiano costituiva il fulcro prospettico dell’impianto urbano sei - settecentesco, sottolineando e rafforzando i valori simbolici e visivi della complessa operazione urbanistica operata dai Cesarini.

Le Fontane Clementine

Si trovano in cima a Via Italo Belardi, già Via Livia la strada del'Infiorata.
Denominate anche fontane gemelle, sono composte da un bacino a forma di sarcofago, un rilievo raffigurante un mascherone bacchico, da cui getta l’acqua, con girali e grappoli d’uva, un’edicola con le epigrafi dedicatorie per Clemente XIV per la fontana a destra e Clemente XII per quella a sinistra
La storia
Realizzate nello stesso anno e dallo stesso artista della Fontana di S. Sebastiano- Virginio Bracci - le “Fontane gemelle” assolvono alla stessa funzione di completamento dell’impianto degli acquedotti, nel preciso piano urbanistico della Famiglia Cesarini.
Il nome, Fontane Clementine, è stato scelto in onore dei papi Clemente III e Clemente IV, che si sono interessati durante la costruzione. Entrambe le fontane sono composte da un bacino a forma di sarcofago, un rilievo raffigurante un mascherone bacchico, da cui getta l’acqua, con girali e grappoli d’uva, un’edicola con le epigrafi dedicatorie per Clemente XIV per la fontana di destra e Clemente XII per quella di sinistra.
I mascheroni da cui si getta l’acqua rappresentano due volti, uno giovanile (fontana di sinistra), un anziano, (fontana di destra).
La collocazione delle Fontane Clementine, proprio in cima alla via principale della città di Genzano, Via Livia , oggi via Italo Belardi, strada dell’Infiorata, è un esempio della sensibilità settecentesca per l’arricchimento della scena urbana attraverso monumenti discreti e preziosi.
Le Fontane Clementine marcano l’inizio della gradonata Costa Maratti, per S. Maria della Cima e acquistano valore scenico per il loro posizionamento come quinte teatrali che incorniciano il fondale della chiesa sulla sommità di Via Livia.
Restauri
Sulla fontana dedicata a Clemente XIII un’iscrizione ricorda il restauro di entrambi i manufatti avvenuto nel 1975 ad opera dell’amministrazione comunale.