Infiorata - Storia di una Tradizione

Era il lontano 1778 quando per la prima volta le strade di Genzano di Roma si sono riempite di petali di fiori. E da allora ogni anno, in concomitanza con il Corpus Domini, prende forma la tradizionale Infiorata, manifestazione di carattere religioso, storico e folkloristico che ci rende famosi in tutto il mondo.

L’Infiorata di Genzano di Roma nel 2011 è stata riconosciuta dal ministero del Turismo ‘Patrimonio d'Italia per la Tradizione’ quale “espressione della capacità di promuovere il turismo e l’immagine nazionale e di valorizzare la storia e la cultura del territorio con un’interpretazione adeguata ai tempi di oggi”.

La tradizione della nostra città prevede che l'antica via Livia, oggi via Italo Belardi, venga ricoperta di un tappeto infiorato strutturato in 14 quadri floreali che si estendono per quasi 2.000 metri quadrati,  impegnando circa 415.000 garofani dai colori più svariati e altre essenze botaniche, in modo da donare ai quadri il tipico colore vivido e brillante.

Vista l'emergenza epidemiologica in atto, per non interrompere una tradizione secolare e al tempo stesso rispettare le prescrizioni in atto mettendo al primo posto la salute pubblica, l’Amministrazione Comunale, sentiti anche i Maestri Infioratori, ha deciso di realizzare, per l'anno 2020 (242esima edizione), un progetto artistico virtuale, in modo da poter comunque celebrare la tradizione, con un’Infiorata Solidale per aiutare i cittadini in difficoltà, utilizzando una parte delle somme destinate alla realizzazione dell’evento.

Da domenica 14 giugno 2020 è attivo, sul canale YouTube del Comune, il progetto artistico dell’edizione 2020 della Tradizionale Infiorata Genzanese video di Genzano e dell'Infiorata 2020.

L'allestimento della Tradizionale Infiorata di Genzano di Roma

L’Infiorata è una manifestazione che impegna il Comune quasi 12 mesi l’anno: non si fa in tempo a terminare un’edizione che la macchina amministrativa si mette subito in moto per organizzare quella successiva.

Calendario, orientativo, diviso per mese:

  • gennaio-febbraio: ideazione e preparazione dei bozzetti
  • marzo: scelta dei bozzetti che saranno realizzati
  • aprile: conteggio di fiori ed essenze vegetali occorrenti per i quadri infiorati
  • maggio: apertura del cantiere dell’Infiorata
  • giugno: attività di ‘spelluccamento’ dei fiori e realizzazione delle opere per l’Infiorata dei Ragazzi e la tradizionale Infiorata
  • luglio-agosto: inventario del materiale vegetale da conservare nelle grotte in attesa della prossima manifestazione
  • settembre-ottobre: scelta delle date della prossima edizione, in accordo con il rappresentante della comunità religiosa
  • novembre-dicembre: scelta del tema della prossima edizione

Le fasi

Suggestive le attività legate alla realizzazione vera e propria dell’Infiorata: si parte il giovedì con lo ‘spelluccamento’ dei fiori – separazione dei petali dalle corolle e loro divisione per colore in cassette che vengono custodite nelle grotte sotterranee del Palazzo comunale – e la preparazione delle essenze, per poi passare alla preparazione dei disegni sul selciato il venerdì e conseguente posa dei petali tra il sabato sera e la domenica mattina.

La tradizione religiosa trova il suo culmine la domenica pomeriggio nella Solenne Processione del Corpus Domini sulla via Infiorata; il lunedì il tappeto floreale viene attraversato da un corteo di musiche e colori che, grazie alla presenza della banda musicale e del gruppo folkloristico locale, invade le vie cittadine. La manifestazione si chiude con lo ‘spallamento’, quando i bambini correndo dalla scalinata della Chiesa di Santa Maria della Cima disfano i quadri infiorati.

La materia prima: i fiori

I protagonisti dell’Infiorata sono i fiori, che una volta raccolti e ‘spelluccati’ vengono posti a terra con tecniche che affondano le proprie radici nella storia ma che si rinnovano attraverso l’espressione della creatività dei Maestri Infioratori.

Indiscusso protagonista dell’Infiorata, il garofano (Dianthuscaryophyllus L.) è un fiore originario del bacino del Mediterraneo. In ogni stelo sono facilmente riconoscibili le due parti principali: le foglie e la corolla composta da petali saldati alla base che gli conferiscono la peculiarità di avere le estremità ‘arricciate’. In natura assume diverse colorazioni ricche di sfumature.

Tutto il materiale utilizzato proviene rigorosamente dal mondo vegetale, non parliamo solo di garofani ma anche di: ginestra, sausa, finocchiella, seme di pino, crisantemo, corteccia di pino, nero vite, granturco, riso, salvia, peperoncino, grano, soia, bucce di pinoli, origano, nero caffè, crusca, nero pigna. Un lungo elenco di petali, foglie, terre e cortecce dalle infinite sfumature, necessario per una raffigurazione che sia il più possibile fedele a ciò che si intende riprodurre, dalle forme geometriche ai motivi decorativi, dalle figure umane agli oggetti, dagli animali ai paesaggi.

La figura del Maestro Infioratore

Il compito dei Maestri infioratori è quello di guardare alla grande varietà di fiori del nostro territorio, mettere insieme petali sparsi alla rinfusa e formare tappeti di fiori disposti in modo tale da delineare una vera e propria opera d’arte.

Una perizia che passa attraverso la conoscenza delle specie vegetali, dei migliori accostamenti cromatici, delle tecniche per il trattamento dei petali, per la messa a terra, la conservazione e molto altro. La straordinaria arte dell’infiorare è una tradizione che dura ormai da oltre 200 anni, una maestria trasmessa di padre in figlio o, più in generale, messa generosamente a disposizione delle nuove generazioni, a disposizione di chi voglia prestare occhi, mani, testa e cuore per tramandare questa magnifica tradizione.