Descrizione
Il Casino Gomez si trova in un sito che dall’epoca barocca ad oggi ha assunto e consolidato i caratteri di principale centralità della vita urbana, la piazza IV Novembre-piazza T. Frasconi. Il Casino Gomez è vincolato dallo Stato come bene di notevole interesse storico-artistico insieme al Palazzo Sforza Cesarini e alle Antiche Carceri Baronali.
Il “casino de’ SS.ri Gomez” costituisce, nel principale luogo centrale della città, una presenza architettonica di un certo rilievo per i valori specifici che esso esprime. Si trovava, fino all’inizio del nostro secolo, tra la Chiesa della SS. Trinità e quella di chiesa di S. Sebastiano, poi demolita nel 1916 per far posto all’attuale Piazza T. Frasconi; in quella circostanza l’edificio scopre il fianco su questo invaso urbano, costituendone una quinta architettonicamente non risolta, anche a causa delle numerose alterazioni introdotte nel corso del tempo.
La costruzione del Casino Gomez ricade in un momento dell’evoluzione della città in cui andava maturando l’idea di aprire la seconda strada dopo Via Livia, ben presto saturatasi di nuove fabbriche. I conti Gomez Homen pagavano l’affitto ai Cesarini per altre proprietà situate nel territorio di Genzano ed avevano la loro residenza in un bel palazzetto su Via della Croce a Roma, costruito intorno al 1678 su disegno di Giovanni Antonio de Rossi (1616-1695). Quella di Genzano era una casa “destinata a mera delizia” e risulta essere stata costruita agli inizi del XVIII sec. Si sa anche che gli eredi di Simone Gomez (Homannianis heredibus) daranno alle stampe nel 1745 il “Patrimonio di S. Pietro …”, già pubblicato nel 1696 da Domenico De Rossi e descritto da Giacomo Filippo Ameti (F. Dionisi, 1978, p. 35).
I caratteri architettonici dell’edificio hanno una spiccata individualità. Il volume è articolato secondo una struttura piramidale, con un restringimento progressivo verso l’alto. Il piano basamentale si estende ai lati, per guadagnare uno spazio al suolo ed annunciare sulla scena urbana la destinazione semirurale del fabbricato. Il casino disponeva di una vigna sul retro ed i piani terra erano interamente destinati a tinelli. Anche la conformazione planimetrica ad U, con le ali protese verso la campagna retrostante ed il mare, richiama i modelli storici legati all’idea della villa romana suburbana.
Il fronte principale è scandito per settori da un ordine gigante di paraste, impostate su un piano basamentale contrassegnato da un’alta fascia marcapiano e coronato dal canonico cornicione dal profilo a guscio. Le campate esterne definiscono campi prossimi al quadrato, i cui estremi sono marcati dalle bucature delle finestre. La campata mediana, più stretta, lascia campeggiare il motivo centrale, rappresentato dalla finestra del primo piano con volutelle in stucco e dal sovrastante balconcino trilobato.